Come funzionano i sensori di parcheggio per auto

Sensori di prossimità a ultrasuoni

I sensori di parcheggio ad ultrasuoni utilizzano onde sonore ad alta frequenza per rilevare gli oggetti in fase di parcheggio. Questi sensori emettono impulsi sonori (in una frequenza non rilevabile dalle orecchie umane, mentre il tuo cane probabilmente li intercetterà!) che si riflettono sugli oggetti vicini. Un ricevitore rileva le onde riflesse e calcola la distanza dal veicolo all’oggetto. Questa è in realtà la stessa tecnologia utilizzata dai pipistrelli per localizzare gli oggetti, considerato che hanno una vista molto scarsa!

I sensori di prossimità a ultrasuoni sono solitamente collegati a un sistema di allarme che avverte il conducente di ostacoli vicini con suoni. Alcuni sensori a ultrasuoni più avanzati possono tradursi in un pittogramma sullo schermo di infotainment di un veicolo che utilizza blocchi di colore per rappresentare il veicolo e i possibili ostacoli.

Di fianco a questa modalità di fruizione apparentemente molto basilare, i sensori a ultrasuoni presentano alcuni inconvenienti. Per esempio, l’uso di onde sonore potrebbe non essere in grado di rilevare con precisione gli oggetti che lo sono, come ad esempio una superficie molto piatta posta su un piano parallelo alla superficie stradale, una superficie piatta e inclinata posta lontano dal sensore, un oggetto piccolo (pensa a un chiodo o qualche detrito), del materiale morbido e fonoassorbente, e così via.

Dunque, difficile fare a meno di occhi e buon senso per parcheggiare con i sensori di prossimità a ultrasuoni.

Sensori di prossimità elettromagnetici

L’altro tipo di sensore di parcheggio è un sensore elettromagnetico che rileva gli oggetti vicini utilizzando – come intuibile – le frequenze elettromagnetiche. Poiché questi sensori possono rilevare un’ampia gamma di lunghezze d’onda sullo spettro elettromagnetico, sono altresì in grado di notare più tipi di oggetti senza le stesse limitazioni dei sensori di prossimità a ultrasuoni. I sensori elettromagnetici possono anche essere accoppiati con una telecamera per aiutare i conducenti a visualizzare meglio la loro auto e lo spazio intorno ad essa.

Entrambi i tipi di sensori di parcheggio sono in genere progettati per l’innesto in retromarcia e/o a bassa velocità. Dunque, interrompono automaticamente l’invio di informazioni attraverso il sistema di infotainment quando ci si sposta in avanti e/o ad una velocità sufficiente a ridurre al minimo la distrazione del guidatore.

In ogni caso, anche nell’ipotesi di sensori di prossimità elettromagnetici, val certamente la pena sottolineare come non si dovrebbe fare affidamento ai soli sensori per poter parcheggiare in aree particolarmente trafficate di persone.

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