Pigro al lavoro: come sconfiggere l’accidia

Benjamin Sledge ha descritto l’accidia come… il gemello malvagio e meno conosciuto della depressione. Ma è davvero così? In origine, in effetti, era un termine coniato dai monaci che si trovavano a lottare con l’indifferenza. Questi monaci si sentivano apatici, svogliati e incapaci di fare tutte le cose che sentivano di dover fare. Forse ti riconosci in questa breve descrizione?

Ebbene, per sconfiggere l’accidia e, dunque, la pigrizia al lavoro, devi innanzitutto capire una cosa fondamentale: l’accidia non è pigrizia! Non è nemmeno depressione. È qualcos’altro.

L’accidia è uno stato mentale che produce noia, pigrizia, amarezza e risentimento (perché devo farlo? Siamo sicuri che mi serva? Non mi sembra una cosa intelligente, ecc.). L’accidia si traduce spesso in autocommiserazione, disperazione, egocentrismo e uno stato cronico di malinconia. E’ la sensazione di terrore e disperazione che si prova quando si deve fare qualcosa di noioso.

Ebbene, fermare l’accidia prima che prenda il sopravvento non è certo difficile, ma ti sarà richiesto un minimo sforzo di intervento “immediato”. La soluzione è infatti alla tua portata: in primo luogo, sappi che l’accidia verrà a fare visita anche a te, perché è una parte inevitabile della vita. Ad un certo punto, prima o poi, quando meno te l’aspetti, potresti sperimentare l’accidia.

In secondo luogo, sappi che hai sempre una scelta. Si può semplicemente scegliere di attraversare l’accidia bloccando il flusso di pensieri. Se stai lottando contro la voglia di svuotare la lavastoviglie, non pensarci, e inizia a scaricare un piatto, e metterlo via.

Ti sembra tutto troppo banale? In realtà non lo è: l’accidia è qualcosa che si combatte, e che puoi combattere semplicemente con l’azione.

Non solo: c’è anche un’altra bella notizia. Tu sai che l’accidia sta arrivando, prima o poi, nella tua vita. E questo è estremamente importante, perché la consapevolezza di qualcosa che accadrà potrà smussare gli effetti che ha sulla tua vita!

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