Profumo e persuasione: chi ha conquistato il mondo grazie ai profumi

L’umore migliora quando si indossa il profumo giusto

L’arte della profumeria si sviluppa partendo dal presupposto che l’olfatto sia una delle strade attraverso cui poter raggiungere uno stato di benessere.

Il nostro olfatto è direttamente collegato al sistema limbico responsabile della regolazione dei nostri sentimenti, e in particolar modo, ricordi e memoria. Basta chiudere gli occhi, pensare a qualcosa di bello, per rendersi conto che il più delle volte a questi ricordi positivi siano connessi degli odori, dei profumi. I ricordi dei pranzi della domenica profumano di pasta al sugo, il sabato sera sa di birra, quella vacanza al mare di salsedine e così via. Ci riconosciamo in tutto questo, ci sentiamo al sicuro, felici e percepiamo un senso di appartenenza. C’è chi, partendo da questo assunto, ha costruito la propria fortuna, creando fragranze di successo che riescono ad evocare in maniera potente le emozioni legate a dei luoghi (generando, quindi, quel senso di appartenenza), o a dei modi di essere. Ormai esistono profumi per tutti i gusti, basta provare a dare un’occhiata sul sito testerprofumionline.com

Dalla letteratura alla realtà

Che i profumi abbiano una forza persuasiva non indifferente, lo diamo per scontato. A ciò ha contribuito anche la storia di Grenouille, il protagonista del romanzo di Suskind citato all’inizio. Riesce a non essere ignorato dall’umanità proprio grazie al profumo che egli stesso crea. Ma vuole spingersi oltre, dando vita ad una fragranza così meravigliosa da costringere l’intera umanità a venerarlo. Conobbe una ragazza con un odore molto attraente, la uccise per raggiungere il suo obiettivo vitale, ma quando venne scoperto e condannato, riuscì ad evitare l’esecuzione proprio indossando una sola goccia del profumo che aveva creato con l’aroma della ragazza assassinata, addirittura persuadendo la folla a credere nella sua innocenza. Per quanto possa essere macabra e surreale la storia narrata nel romanzo, rende perfettamente l’idea della potenza che il profumo può evocare.

Persino il genio di Leonardo Da Vinci ne era consapevole, tant’è che concentrò una parte dei suoi studi proprio sull’arte della profumazione. Egli sapeva bene che il profumo fosse in grado di stimolare tutto ciò che appartiene alla parte più irrazionale della mente, e che può portare alla luce ricordi ed emozioni legate ai nostri pensieri più profondi. Ne parlò, infatti, nel 1485 nel suo Codice Atlantico: tra gli appunti rinvenuti ci sono riferimenti all’alambicco, utilizzato nella distillazione, e alla separazione dei composti con l’evaporazione e la condensazione.Inizio modulo

Qualche secolo dopo, se ne rese conto anche Coco Chanel, la donna che grazie al suo leggendario profumo, creato nel 1921 ispirandosi ai suoi ricordi d’infanzia, conquistò il mondo. Un profumo cipriato, con note floreali e legnose, in grado di plasmare l’ideale di bellezza femminile nel corso della storia.

 

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