Stando agli ultimi aggiornamenti statistici in eurozona, il PMI composito è calato a giugno da 56,8 punti a 55,9 punti, rimanendo comunque su un livello coerente con una crescita del PIL euro zona di almeno mezzo punto percentuale t/t nel secondo trimestre. Il peggioramento dell’indice è spiegato dai servizi, con l’indice di attività per il comparto che è calato a 54,7 punti da un precedente 56,3 punti. Invece, il PMI manifatturiero migliora da 57,0 punti a 57,3 punti, massimo dal periodo pre-crisi spiegato dalla tendenza di produzione corrente (58,5 punti) e nuovi ordini a 58,5 punti da 57,8 punti.
Per quanto concerne gli altri dati elaborati, gli ordini all’export rimangono su livelli elevati (57,4 per cento) e risultano essere rimasti circa stabili sul mese. L’indice occupazionale è fermo a 54,4 punti, per un livello coerente con una crescita degli occupati vicina all’1,5 per cento a/a come nel primo quarto di quest’anno. Le attese sui prezzi di vendita sono arretrate a 51,8 punti da 52,4 punti; anche i prezzi pagati scendono da 57,6 punti a 56,3 punti.
Ancora, si nota come il calo dei prezzi praticati interessa in particolare i servizi (50,9 punti da 51,7 punti), settore più legato alla dinamica della domanda interna. Il PMI composito è peggiorato in Germania a 56,1 punti da 57,4 punti ma è salito di 2,5 punti in Francia a 56 punti. In dettaglio, il PMI tedesco è calato a causa del PMI servizi, a 53,7 punti da 55,4 punti mentre il PMI manifatturiero è poco mosso quasi sui massimi storici (59,3 punti da 59,5 punti). In Francia, il PMI composito è migliorato grazie al manifatturiero (55 punti da 53,8 punti) mentre l’indice per i servizi è calato a 55,3 punti da 57,2 punti.