Può sembrare un paradosso, ma se è vero che investire equivale a sopportare un rischio, ci sono dei rischi anche a non investire. Ma quali sono?
Il nostro riferimento è evidentemente all’inflazione, un nemico invisibile. Talmente invisibile che non noterete il suo impatto di oggi e di domani. Dopo tutto, anche una crescita forte dell’inflazione, come un aumento del 5% all’anno, si traduce in un aumento dello 0,4% al mese e dello 0,01% al giorno. E’ impossibile da notare giorno per giorno, ma l’inflazione produce danni considerevoli, anche quando – ed è questo il nostro caso – si caratterizza per proporzioni più contenute.
L’impatto completo della mancata lotta all’inflazione si realizzerà infatti quando si decide di andare in pensione. Se non pensate a investire per poter mettere da parte abbastanza soldi per il vostro pensionamento, il rischio è passare l’ultima parte della vostra vita con una pensione obbligatoria troppo bassa per poter mantenere il giusto tenore di vita. Insomma, immaginate di avere 65 anni e di non lavorare più. Chi pagherà il cibo, l’acqua, l’elettricità, i medicinali e le spese mediche? Siete sicuri che la vostra pensione sarà in grado di coprire tutto questo?
Purtroppo, l’evidenza con la quale le nuove generazioni – e non solo loro – si stanno scontrando, è legato all’evidenza secondo cui l’importo della pensione da contributi obbligatori sarà sempre più incapace di fronteggiare la necessità di mantenere il desiderato tenore di vita nell’ultima parte della propria vita. La conseguenza è la necessità di investire, oggi, pensando al domani, soprattutto sul fronte previdenziale. Una necessità che deve essere interpretata fin da subito, considerato che più tardi si parte con il proprio piano di risparmio previdenziale, e più sarà tardi per recuperare il terreno perduto…
