La fase di espansione del ciclo economico è generalmente la seconda fase del ciclo, successiva a quella della crescita.
Generalmente, distinguere questa fase è abbastanza semplice, visto e considerato che arriva dopo una fase ben determinata (appunto, la ripresa), e che esistono una serie di sintomi in grado di aiutare l’analista a intercettare tali evoluzioni.
In primo luogo, la fase di espansione porterà i dati macro anticipatori in condizioni di consolidamento laterale, fornendo i primi segnali di incertezza. La disoccupazione scende, l’inflazione aumenta, si verifica una corsa agli investimenti e i prezzi delle materie prime iniziano a creare problemi alle aziende perché sono troppo care. Le scorte continuano a calare e si posizionano ai minimi, mentre le banche centrali aumentano i tassi e drenano la liquidità.
Per quanto concerne i mercati finanziari, come abbiamo già rammentato i prezzi delle commodity incominciano a crescere, e tutti i principali mercati di riferimento raggiungono i livelli massimi. Di norma, il primo mercato finanziario ad anticipare il massimo del ciclo è quello obbligazionario, spinto al ribasso dalle forti spinte inflattive.
Per quanto infine riguarda gli investimenti del trader, l’investitore sarà posto davanti a scelte piuttosto difficili, tanto che in questo ambito il timing diventa fondamentale: l’obiettivo sarà quello di ridurre l’esposizione sul mercato azionario. I settori da preferire in questa fase sono ancora quelli legati alle materie prime, ai titoli bancari, ai titoli della grande distribuzione organizzata e ancora a quelli industriali, quelli delle costruzioni, degli energetici.
