Nel corso della prima parte della settimana il dollaro statunitense ha inizialmente provato a estendere il rimbalzo che era riuscito a mettere a segno lunedì, ma poi – considerata la prevista assenza di novità, e un comportamento del mercato piuttosto prudente in attesa della chiusura del Thanksgiving – ha corretto in buona parte le proprie posizioni.
La natura del movimento – più tecnica che sostanziale – potrebbe probabilmente essere giustificata dal fatto che gli investitori stanno prendendo posizione in attesa del possibile successivo rafforzamento, in particolare all’avvicinarsi del prossimo rialzo dei tassi della Federal Reserve e dell’approvazione della riforma fiscale.
Insomma, per le prossime settimane il quadro di crescita domestico sembra essere molto positivo, e oltre ai buoni spunti politici e monetari, bisogna registrare qualche buono (poco) dato macro, come i dati sulle vendite di case, che hanno sorpreso verso l’alto mostrando un incremento superiore alle attese.
Intanto, i verbali del FOMC in uscita questa sera dovrebbero confermare la prospettiva di un rialzo dei tassi fed funds a dicembre, senza però sciogliere il dubbio sul sentiero di rialzi dell’anno prossimo a causa dell’incertezza sulla dinamica dell’inflazione.
L’idea prevalente da parte degli analisti di mercato è comunque che i rialzi possano proseguire con continuità, seppure gradualmente, come ha indicato Yellen (che ha diramato le proprie dimissioni), che ha spiegato che a fronte di un’inflazione un po’ più bassa delle attese il mercato del lavoro è invece più forte con il tasso di disoccupazione particolarmente basso, il che richiede che i rialzi dei tassi siano sì graduali, ma non troppo lenti.