Tra le migliori strutture architettoniche del nostro Paese chiese e monasteri valgono naturalmente la pena di essere citate, e non solamente per la loro importanza culturale e religiosa. Risalenti spesso a secoli fa, questi straordinari edifici hanno una loro storia che attende di essere esplorata. Ma qual è la differenza tra una chiesa e un monastero?
A rigore, la differenza più importante è il modo in cui l’edificio viene utilizzato. Mentre una chiesa è un edificio per il culto pubblico (più comunemente di fede cristiana), in cui le persone si recano e praticano il culto, un monastero, invece, è un edificio privato occupato da un gruppo di persone che hanno dedicato la loro vita ai voti religiosi. Ma se la differenza di utilizzo, tra pubblico e privato, è importante, le differenze non finiscono qui.
Ci sono anche importanti differenze strutturali. Sebbene una chiesa si riferisca espressamente a un edificio specifico, non è sempre così per un monastero. Un monastero può indicare un complesso o un gruppo di edifici in cui vivono monaci o monache. Può includere residenze per i suoi abitanti, ma anche luoghi di lavoro, biblioteche e persino infermerie. A differenza del sacerdote, che lavorava in chiesa ma aveva una casa e una vita propria, i monaci e le monache dovevano dedicare tutto il loro tempo al monastero.
Tra gli altri termini che spesso vengono attribuiti alle strutture religiose abbiamo poi il duomo, una cattedrale o una grande chiesa: si pensi a quello di Firenze, una struttura rinascimentale che fa del duomo del Brunelleschi una delle chiese più grandi d’Italia.