Come si cura la malattia di Crohn

Il trattamento della malattia di Crohn, una fastidiosa condizione di infiammazione del tratto gastrointestinale, è diretto a ridurre l’infiammazione e conservare le remissioni. Il tipo di farmaco che viene utilizzato dipende dalla gravità dell’infiammazione e da come la malattia risponde al trattamento iniziale. Se l’infiammazione non diminuisce con il trattamento iniziale, vengono utilizzati farmaci più potenti, anche se così facendo aumentano i rischi di gravi effetti collaterali. In caso di malattia grave, i farmaci più potenti possono essere utilizzati immediatamente, senza altri tentativi.

Detto ciò, l’intervento chirurgico è generalmente evitato nella malattia di Crohn, se possibile, a causa dell’alta probabilità che l’infiammazione possa ricorrere anche quando sembra che in realtà la zona infiammata sia stata rimossa durante l’intervento chirurgico. Ci sono situazioni in cui l’intervento chirurgico si rende tuttavia necessario, come nel caso di ostruzione intestinale o sintomi che non rispondono ad alcun trattamento medico. Di solito, l’intervento chirurgico che viene effettuato è stabilito al minimo necessario per prendersi cura della complicazione. L’intervento chirurgico può comprendere la rimozione di parti dell’intestino e la rimozione delle fistole, ma a volte può richiedere la resezione dell’intero colon e la necessità di una colostomia o ileostomia.

Da quanto sopra ne deriva che il trattamento di scelta per la malattia di Crohn è un farmaco per controllare l’infiammazione. L’obiettivo primario è quello di alleviare i sintomi trattando la condizione e mettendo la malattia in fase di remissione. Un obiettivo secondario è quello di rinviare o prevenire l’intervento chirurgico. La scelta del farmaco dipende dalla gravità dell’infiammazione, dalla posizione  della stessa e dalla presenza di complicazioni della malattia. Gli amminosalicilati e gli antibiotici sopprimono l’infiammazione e sono associati con il minor numero di effetti collaterali. I corticosteroidi sono molto efficaci nel sopprimere l’infiammazione, ma sono associati a gravi effetti collaterali se usati per periodi di tempo prolungati. Altri farmaci sopprimono il sistema immunitario in generale e possono essere utilizzati per periodi di tempo prolungati. I farmaci biologici sono farmaci iniettabili che riducono l’infiammazione bloccando l’azione di specifiche sostanze chimiche che vengono rilasciate dalle cellule immunitarie che provocano l’infiammazione.

Per quanto infine concerne altre terapie, all’orizzonte si profilano nuovi soppressori dell’infiammazione e del sistema immunitario, come il tacrolimus (Prograf, FK 506) e il micofenolato mofetil (CellCept). Sono in fase di sviluppo anche nuovi prodotti biologici.

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